HANNO DETTO DI LUI

Ecco perché nei quadri di Demos si vedono, come in filigrana, De Pisis, Guttuso e quindi la scuola di Cezanne...

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I DIPINTI / L'IRONIA CRITICA DEI MITI CONTEMPORANEI

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LA GRANDE PIRAMIDE 1971
LA GRANDE PIRAMIDE 1971
TANTE, TANTE 1973 "COLLEZIONE PRIVATA"
LA CALATA DEI GIUSTIZIERI 1976-77
IDEA PER TUTTI PRIGIONIERI NELLO STESSO CONDOMINIO 1976
TUTTI PRIGIONIERI NELLO STESSO CONDOMINIO 1976-77
GRATTACIELO DEI CORVI 1988
LA TANICA, 1975

Il linguaggio artistico di Demos: l’ironica critica dei miti contemporanei
Tramontata l’intensa stagione espositiva e maturata un’insofferenza profonda verso la politica, Demos si isola nel proprio studio e dipinge quadri dai toni polemici: l’alienazione generata sugli individui dagli oggetti tecnologici, il flipper, la televisione, i bolidi che con il loro rumore impediscono il sonno, lo accompagnano fino al grande quadro, graffiante e surreale: la Calata dei giustizieri che rappresenta unamordace accusa di ottusità artistica e urbanistica ai politici locali del periodo.

Nell'Italia degli scandali e degli imbrogli tra il 1977 e il 1978 Demos dipinge Tutti prigionieri dello stesso condominio, un quadro dalle dimensioni imponenti, come una pala d’altare, manifesto della sua sfiducia per le gerarchie politiche, religiose e militari. Più che una satirica rappresentazione del potere con questa opera Demos denuncia i mali della civiltà contemporanea, delle città soffocate dalla speculazione edilizia e dei progetti di architetti senza cultura di cui Rimini è  laboratorio privilegiato.

Nello stesso periodo dipinge di giacche di fronte a improbabili grattacieli usciti dal mare e di fantastici mucchi di motociclette abbandonate come idoli perversi ma finalmente rifiutati dall'uomo. 

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