Demos Bonini 1915 - 1991 | Artista riminese dal linguaggio pittorico realista.

I DISEGNI E LA GRAFICA

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ESERCIZI DI DISEGNO A URBINO 1940

ESERCIZI DI DISEGNO A URBINO 1939-40

RITRATTO DI OPERAIO

LA MAGA 1940

IL SOGNO - MATITA 1941

IL MIO RACCONTO - PUNTA SECCA 1941

I 3 MARTIRI 1944

DISEGNO A CHINA 1945

AL BAR 1948

MILITARE CON IMPICCATI 1949-50

DEMOS MACCARI E GUTTUSO 1951

GIACCHINA ANNI '50

LE NOSTRE MARINAIE 1951

RASSETTATORE DI RETI 1952

BARCHE NEL PORTO ANNI '50

CERCATORE DI GRANCHI 1953

RACCOLTA DEL TABACCO 1953

VENDITRICE DI POVERACCE 1953

LAVORI DI BORDO - DISEGNO 1953

"E NER" SCARICA IL PESCE 1954

MARINAI SULLA BANCHINA 1954

PEVUR DAVANTI AI MANIFESTI 1955

MARINAI AL LAVORO 1955

AMARISSIMO (PORTO DI CESENATICO) 1955

L'ATTESA 1956

LA TRATTA 1956

CERCATORE DI GRANCHI 1956

IL CUCINIERE DI BORDO - LINOLEOGRAFIA 1956

ALBERI SUL MARECCHIA 1956

VICOLO MASTINI 1956

FIORI DI PRIMAVERA 1957

RITRATTO VIRILE 1957

FIGURE IN SPIAGGIA 1957

I BATTAGLIANTI - LINOLEOGRAFIA 1960

BATTAGLIANTI 1962

MOLINO A PONTE MADDALENA ANNI '60

LA STALLA ANNI '60

BAGNANTI 1965

PAESAGGIO A TIFERNO 1969

LA PIRAMIDE 1974

DUE FOGLI DA UN VOLUME DI FOUACHE 1979-80

GIACCA E ALBERI 1982

CAPITAN GUIDO, 1951

TILAROUN, 1951

LA SPIAGGIA, 1962

Nell’Autobiografia Demos Bonini ricorda che nel periodo della giovinezza schizzava su un inseparabile blocco da disegno ciò che colpiva la sua attenzione anche nei luoghi più disparati. Demos perfezionò il suo naturale talento all'Istituto di Belle Arti di Urbino dove apprese diverse tecniche di stampa. Fra queste il monotipo, la linoleografia, la litografia e l’acquaforte.

I monotipi, ovvero stampe in un unico esemplare ottenute premendo il foglio su una lastra di vetro o zinco precedentemente dipinto, appartengono agli anni giovanili e rappresentano soprattutto fiori. Le linoleografie, xiografie con matrice in linoleum, datano agli anni Cinquanta e Sessanta. Contraddistinte da un netto alternarsi di ampie campiture nere e bianche mostrano soprattutto il porto, le attese di chi si prepara a scaricare il pescato e il ritorno dei marinai.

Agli anni Sessanta appartengono alcuni paesaggi, come quello agreste di Tiferno e la corposa serie dei Battaglianti di cui esistono numerose varianti, omaggio a Paolo Uccello nel ritmico assembramento di lance, cavalli, armature e cimieri piumati. Al decennio successivo datano invece le litografie, anche a più colori, che raffigurano giacche, piramidi di motociclette, bagnanti e giacche tra gli alberi.

L’attività grafica di Bonini testimoniata da numerose mostre personali e dalla pubblicazione di un libro per i tipi Ghelfi di Verona si somma alla collezione di disegni a matita, a carboncino, a china e a pennarello.
I disegni sono centinaia, descrivono gli orrori della guerra, i momenti magici mare e dei lavoratori, i paesaggi, fino ai veloci ed energici bozzetti che descrivono i corpi robusti di contadine e venditrici di pesce che ci restituiscono le immagini delle romagnole volitive, forti e laboriose.